SONO UNA MAESTRA IN PENSIONE. AMO LA COMPAGNIA, LA MUSICA, MI PIACE SUONARE, VIAGGIARE, COMUNICARE INTERESSI, SENTIMENTI, VOGLIA DI VIVERE. MI PIACCIONO LE PERSONE CHE NON SONO AVARE IN QUESTO SCAMBIO.

domenica 2 novembre 2014

I Pupi di Zucchero a Palermo.

Paese che vai usanze che trovi

La festa dei Morti il 2 Novembre

Le pasticcerie e i dolci delle feste prima di Natale

Dal capitolo 9 di Via XX Settembre, di Simonetta Agnello Hornby - Narratori Feltrinelli-pagg. 66-72 

Palermo i tetti di Prizzi - Nino Belmonte

[...] La prima festa religiosa dopo il trasloco a Palermo fu quella dei Morti, il 2 Novembre. era

 una festa importante, soprattutto per i piccoli: fino ai primi del Novecento era stata la sola in

 cui ricevessero regali. Per tenere viva la memoria dei defunti e sottolineae la continuità tra vita

 e morte si diceva loro che quei regali li avevano portati, per l'appunto i morti di famiglia.
[...]
I pupi di zucchero appartenevano a una tradizione secolare- chi la voleva rinascimentale, chi

 islamica. Una volta papà mi aveva fatto entrare in un laboratorio e mi era stato spiegato come

 si facevano:


[...] solo il davanti veniva pittato e decorato, dietro rimaneva grezzo. La fantasia dei pasticcieri 

non conosceva limiti; usavano tutto quello che avevano a disposizione per abbellire i pupi: non

 solo perline di zucchero e confetti, ma anche - con parsimonia, in quanto non commestibili - 

bandierine di carta bianca, argentata, dorata, rossa, verde; stoffe per le gonne  dei paladini; 

merletti, veli e tulle per gli abiti delle damine, i tutù delle ballerine e i costumi delle danzatrici

 esotiche; stagnola per le armature; legnetti e piume per gli elmi dei guerrieri, i cappelli dei 



garibaldini e le acconciature femminili. Nelle buone pasticcerie i coloranti erano rigorosamente

 naturali: pomodoro per il rosso, foglie e verdure per il verde, seppia per il nero e zafferano per 

il giallo.


 [...] I pupi ,invece, erano esposti sugli scaffali alle spalle del venditore insieme ai cestini dei 

Morti:  rotondi, di vimini, con dentro biscotti,  frutta secca e di martorana- la pasta reale 



dipinta talmente bene da che pesche, arance, fichi e castagne sembravano veri.





Al centro, leggermente rialzato, un pupo - in genere un personaggio delle chanson de gestes

una ballerina, ma non sempre. I colori erano sgargianti, diversi da quelli che si vedevano in

 pasticceria.


[...] Papà ci portò in una pasticceria di fiducia. Potevamo scegliere il pupo che volevamo, purchè

 piccolo. A me piacevano quelli tradizionali, e ce n'erano tantissimi tutti magnifici.


 Il piumaggio dei galli era un arcobaleno di colori, i paladini erano modellati e dipinti tali e 


quali a statuette di porcellana. Poi c'erano altri personaggi che non riconoscevo, alcuni fieri, ,


altri romantici. Tra le figure femminili, le pastorelle, le damine e le ballerine con tutù di tulle 


corto e gambe procaci erano molto popolari. 


[...] Anche quell'anno lasciai il mio pupo intatto sullo scaffale accanto al letto per almeno una 

settimana.: lo mangiavo con gli occhi. Solo dopo cominciai a leccarlo. I pupi di zucchero  non si 

rompevano ma si leccavano, prima di dietro, per non sciuparli. poi dove si voleva: la coda la 


gonna, le mani l'elmo, fino a quando tutto lo zucchero non diventava leggero come una sfoglia, 

e fragile. io aspettavo il momento in cui si rompeva, o tra le mani o a forza di leccate. Mamma e

 Giuliana non interferivano: potevo spezzarlo immediatamente, ma una volta rotto smetteva di


 essere pupo e ritornava zucchero, e in quanto tale mi era tolto. veniva messo in una scatola di 

latta, nel riposto, a cui non potevo accedere a volontà: non faceva bene alla salute, e nemmeno

 ai denti. Per questo mi leccavo il mio pupo con grande cura, poco e di frequente, e in posti 


diversi. Certe volte, grazie a queste attenzioni lo facevo durare fino a Pasqua. L'ultimo mi fu

 regalato quando avevo diciassette anni.




Tutte le immagini di questo post provengono dal web 

2 commenti:

  1. Ancora una volta un invito a leggere quest'autrice, ho troppi libri in lista d'attesa!!!

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  2. Ciao Scake era da tanto che non scrivevo. L'impazzare di Halloween mi ha fatto venire in mente la descrizione della festa, che mi aveva interessata e che in parte ho riportato. Verrò a visitarti appena posso nel tuo blog. E' da un po' che non leggo tuoi pezzetti di vita. Carissimi abbracci.
    La Madame

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