SONO UNA MAESTRA IN PENSIONE. AMO LA COMPAGNIA, LA MUSICA, MI PIACE SUONARE, VIAGGIARE, COMUNICARE INTERESSI, SENTIMENTI, VOGLIA DI VIVERE. MI PIACCIONO LE PERSONE CHE NON SONO AVARE IN QUESTO SCAMBIO.

sabato 23 giugno 2012

Fossoli


La terra trema e...  crolla una memoria storica


Questo Giorno e questa Ora rimarranno per sempre nella memoria di chi, in Emilia Romagna, nel 

mese di Maggio 2012, ha vissuto un  succedersi di terremoti di alte magnitudo. Tanti terremoti diversi

 che mai gli emiliani avrebbero pensato si verificassero in questa regione. Tanti terremoti, tante

 scosse di assestamento, che si ripetono ancora di giorno e di notte, la liquefazionene della terra del

 sottosuolo e la sua fuoriuscita in superficie, capannoni e case crollati, perdite di giovani vite umane, 

crolli e danni a costruzioni che in un territorio rappresentano la memoria storica, il passato, saranno i 

ricordi e i racconti nel futuro prossimo e nel futuro a venire delle nuove generazioni.

Tra tante memorie danneggiate il  campo di concentramento di Fossoli 


( un campo di polizia e di transito) vicino a Carpi (Modena) che

 ricorda una delle pagine più tristi della storia del Novecento. Il campo luogo di memoria e di

testimonianza, per quelle persone che hanno avuto un solo torto nella vita: nascere ebrei, ha rischiato

 di essere cancellato dal terremoto.

Nel TESTO IL LIBRO DELLA SHOAH ITALIANA


 tante testimonianze ci fanno conoscere questo luogo.

"Si può considerare Fossoli come l'anticamera dello sterminio. Ma era l'anticamera: qui c'era ancora

 vita, qui c'era l'amore, c'erano i dissidi, i canti, le lacrime. Eravamo ancora nella condizione umana ,

 non subumana. I nazisti non infierivano in questo campo. Quindi c'era paura, ma non c'era terrore, 

c'era la fame ma non c'era la morte per fame".[...]  Nedo Fiano


La Direttrice del centro Marzia Luppi ha dichiarato:

I muri che si sono staccati a Fossoli sono finiti a terra in molti casi quasi integri.

Gli esperti hanno dunque a disposizione tutto il materiale necessario per rimettere in sesto questo

 luogo. So che oggi ci sono cose importantissime da ricostruire, ma l’uomo non si ciba di solo

pane..Ricostruire i luoghi dell’identità non è un valore accessorio: significa ridare alla comunità

ferita

il senso di sé e della propria identità”..».



Primo Levi è stato in questo campo. 

Dalla sua esperienza nasce questa poesia

Il tramonto di Fossoli

Io so cosa vuol dire non tornare
A traverso il filo spinato
ho visto il sole scendere e morire;
ho sentito lacerarmi la carne
le parole del vecchio poeta:
"Possono i soli cadere e tornare:
a noi, quando la breve luce è spenta,
una notte infinita è da dormire"

Primo Levi
7 febbraio 1946
 




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